Adagiato sui monti del Marghine, Bolotana è un paese della provincia di Nuoro dove si respira l’atmosfera della Sardegna più autentica.
Chi si trova a percorrere i suoi vicoli ombreggiati, entra nelle chiese millenarie e passeggia tra gli olivi delle colline terrazzate potrà godere della genuinità di un territorio dove la parola d’ordine è: lentezza.
Nel 2012 Bolotana è entrata a far parte dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, prestigioso ente che si propone di promuovere e far conoscere i paesi dove il tempo sembra essersi fermato, l’architettura è rimasta quella di secoli fa e le tradizioni sono ancora ben radicate.
Il paese rientra nel progetto Comunità Ospitali, finalizzato ad intercettare un crescente flusso di turisti.
Alta circa 18 metri, questa cascata si origina dal salto del Riu Biralotta, noto anche come fiume di Ortachis, nella valle sottostante. La portata di questo corso d’acqua, tra i principali affluenti del Coghinas, è tuttavia variabile, alternando periodi di grande abbondanza idrica ad altri in cui, purtroppo, rimane completamente a secco.
La cascata si trova all’interno di un’area comunale di grande valore naturalistico e paesaggistico. I bolotanesi amano trascorrervi tempo, soprattutto durante la bella stagione, per rilassarsi o fare sport. Questo luogo merita sicuramente una visita anche in caso di soggiorni brevi.
Attorno alle rovine del convento e alla chiesa dedicata a San Francesco troviamo il Parco di Cumbentu.
Rappresenta un punto di ritrovo con giochi per i bambini e viene utilizzato in particolare nei pomeriggi estivi per godere dell’aria sana e fresca proveniente dalla montagna.
Questo nuraghe di tipo monotorre è una delle testimonianze più interessanti dell’antica civiltà nuragica che un tempo popolava la Sardegna. Posto su una piccola zona pianeggiante, ha un diametro di 14 metri, un’altezza di 9 ed è costituito da pietre di basalto.
Di particolare interesse è la camera centrale, conservatasi in ottime condizioni, contenente tre nicchie. Le altre parti della struttura sono più deteriorate, soprattutto l’ingresso alla camera e la scalinata parzialmente crollata.
È la piazza più importante del paese su cui si erge maestosa la chiesa parrocchiale di San Pietro. Punto di ritrovo dove si svolgono importanti attività socio-culturali che uniscono l’intera comunità, presenta un belvedere panoramico dal quale ammirare le colline terrazzate e la pianura sottostante incorniciata dai monti del Gennargentu.
Attigua ad essa piazza Corte Bella su cui insiste il monumento ai caduti in guerra. A pochi metri si trova Casa Senes, storica casa a corte, ristrutturata ed utilizzata per ospitare importanti mostre, manifestazioni e convegni.
La chiesa esistente già in età medioevale venne ricostruita in epoca cinquecentesca ad opera di maestranze locali.
Notevole è il portale scolpito in trachite rosa attribuita al cagliaritano Miguel Puig.
Degno di nota il vistoso campanile a pianta quadrata dotato di monofore e cupola piramidale. Alto ben quaranta metri, è visibile da tutto il paese.
San Giovanni è una chiesa in stile tardogotico dall’aspetto rustico ma affascinante, con le pietre irregolari, il rosone gotico e i portali di trachite.
Non si sa quando fu eretta, pare fra il 1630 e il 1636 sopra antiche rovine preesistenti.
L’interno è diviso in tre campate. In una nicchia scavata nella parete si conserva la statua del santo risalente al Cinquecento, bellissimo esempio di “estofado de oro”.
L’altare di pietra è uno dei pochi elementi rimasti dell’assetto originario.
Considerata la chiesa più antica del paese, della San Basilio originaria non resta che il portale di trachite il cui archivolto reca l’iscrizione IHS.
L’edificio è rimasto abbandonato per lungo tempo e ricostruito soltanto nel 1983.
L’interno conserva due capitelli d’imposta, la statua del santo in una nicchia nel presbiterio, una piccola campana di bronzo e una croce in legno e madreperla.
San Bachisio fu costruita nel Duecento in stile romanico-pisano ma nei secoli ha subito varie ristrutturazioni.
Degni di nota sono i bassorilievi gotici raffiguranti suonatori e guerrieri ma anche il dio Bacco.
A San Bachisio sono dedicate due feste: la prima il 10 maggio e la seconda il 6 ottobre.
Edificata tra il 1600 e il 1609 per volontà di una nobile famiglia locale il cui stemma si può notare ai piedi della grande tela posta sopra l’altare rappresentante la Crocifissione.
Immersa nel verde e circondata da un ampio parco, dove si possono ammirare le rovine del vecchio convento curato dai frati fino al 1867; la facciata a capanna cosi come l’interno ad aula unica ha un aspetto sobrio tipico stile Francescano.
Nel 2010, Bolotana, considerata la propria storia olivicola, è entrata a fare parte dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio.
La coltivazione dell’ulivo nei caratteristici terrazzamenti rendono il paesaggio delle colline intorno al paese oltremodo suggestivo e la tradizione, tramandata nei secoli, unita alla passione e alla competenza, portano alla produzione di una qualità di olio particolarmente eccelsa.
Da tempo immemorabile, a segnare il confine tra oliveti e a contenimento di orografie difficili per le forti pendenze, si trovano i caratteristici muretti a secco realizzati con pietra locale, costruiti con maestria, assemblati senza usare leganti.
Questi hanno dato alle colline di Bolotana il tipico aspetto a terrazza, che offre nell’insieme un paesaggio storico rurale caratteristico, ricco di storia e di cultura.
Comune di Bolotana
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